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LA PREVISIONE E’ UNA VISIONE

Ancora oggi si tende ad andare dall’astrologo come dal cartomante con la speranza che costui ci dica che il nostro destino sia già stato tracciato e che, in fondo, non serva a nulla fare qualcosa perché tanto ci pensano i nostri pianeti (il munifico Giove o il tremendo Saturno...) o quelli degli altri a decidere tutto, se non il karma o il nuovo ordine mondiale... Alla maggior parte delle persone sembra che non passi per la mente che si possa andare dal consulente astrologico per parlare di quale momento della vita materiale, fisica o spirituale se si stia attraversando e del come cercare di realizzare i nostri progetti, in armonia con la qualità e la caratteristica delle energie con le quali ci andremo a confrontare, per poterle utilizzarle al meglio.

Il consulente astrologico invece può veramente aiutarvi a investire meglio le vostre energie per i vostri progetti o a cercare di comprendere quali siano gli impedimenti (a monte, o momentanei) alla loro realizzazione.

Prevedere come si svolgeranno alcuni eventi della vostra vita in maniera precisa può indicare che siete voi invece ad essere prevedibili, perché tenderete ad essere passivi o fatalisti. Ciò presuppone una superiorità dell’astrologo nei vostri confronti, ritenendovi incapaci di operare i cambiamenti di orientamento necessari per ottenere il meglio da una determinata situazione. Il consulente astrologico non è qualcuno che prende la guida della vostra vita per rendervi dei “vincenti”: nessuno potrà effettivamente farlo per voi se non rientra nei vostri reali piani.

Il consulente astrologico è piuttosto qualcuno che vi presenta una serie di possibilità e vi invita a cercare di capire cosa possono significare per voi, nel momento che queste si vengano a presentare o ad essere indicate.



Nella nostra attuale società tutto ciò che va ad arricchire il nostro potere personale, il famoso “Riprendiamoci la Vita” degli anni ‘70 è considerato mistificatorio, irrazionale o problematico. Pensate se ognuno fosse in grado di comprendere il suo ruolo nel proprio ambiente (per non dire nell’universo) ed esercitarlo al meglio, nel pieno rispetto degli altri che lo condividono e dell’ambiente dove si sviluppa. La logica del cartellino e del numero non è quella astro-logica dove tutti svolgiamo la nostra vita liberamente e senza dover rendere conto dei nostri desideri a qualcuno per vederli negati o umiliati. Il consulente astrologico sa che la persona che ha davanti ha il suo stesso diritto a decidere della propria vita che ha lui e cercherà di aiutarlo a svilupparlo, se carente, e non certo a condannarlo a qualcosa a cui non può sfuggire...come se ci fosse sempre tutta una serie di controlli e controllori. Basta guardarsi intorno per vedere come è oggi la situazione di fronte alla libertà di poter curare se stessi… Pochi considereranno interamente la vostra persona allorché vi si presenti un disturbo, ma sarete prontamente indirizzati ai vari tecnici che vi faranno esami computerizzati e ognuno leggerà in quei dati qualcosa di differente da quello che la macchina segnalerà, per cui vi reindirizzerà ad altri tecnici e ad altri esami sempre più particolari.

Per fortuna che poi gli scienziati rimproverano agli astrologi di fornire oroscopi diversi per ogni segno a seconda di chi li fa...Ora, a questo punto se non è emerso il protocollo in seguito a una diagnosi (derivata per statistica…) vi troverete in piena cura senza capire perché vi siete ammalati o vi siete dovuti confrontare con la possibile malattia. Il significato non fa parte del percorso clinico: questo è l’assunto e il risultato è che voi non siete in grado di curarvi da soli, perché non sapete neanche cosa dovete curare...

Noi abbiamo studiato una enorme casistica e siccome voi siete uguali a tutti loro, beccatevi 'sto protocollo! Noi sappiamo cosa vi serve per ritornare come eravate prima della malattia (non certo per liberarvene totalmente perché ci sono le recidive...) e tanto non sapete perché stavate male se non per colpa della sfiga o del destino (ma non sostenevano di non crederci??!!) Solo pochi anni fa se qualcuno si sentiva vittima dello stress veniva visto come un credulone, mentre oggi paghi fior fiori di quattrini per sentirti dire dallo specialista che qualsiasi disturbo tu abbia, dopo essersi sottoposto a tutte le analisi del caso, è colpa dello stress!!! Naturalmente qui non stiamo assolutamente negando il valore delle cure, dei medici o dei tecnici...peraltro, sono il primo a ricorrervi e con grande fiducia...dico solo che sarebbe bello anche cercare di capire molte cose sul disturbo e avere l’opportunità, per ognuno, di poterlo comprendere senza essere considerato un parìa, un alieno o peggio ancora…


Così come tutti dovrebbero potersi esprimere attraverso una forma d’arte, tutti dovrebbero conoscere le nozioni di base astrologiche che poi sono dei cardini di una filosofia antica ben immersa nel rispetto per gli esseri umani e per il pianeta. L’arte astrologica è basata sull’associazione, lo spazio e il tempo: non aspira ad essere una scienza o ad essere esercitata da specialisti ossessionati maniacalmente dal riscontro. Ciò che ci si auspica è la diffusione del pensiero astrologico, la ricerca di combinazioni con altre discipline che parlano di benessere attraverso la conoscenza. L’astrologia può allora rappresentare proprio un invito all’apertura mentale, a non considerare il protocollo valido per tutti o il consiglio futile per un dodicesimo della popolazione mondiale. L’astrologia, per paradosso, è proprio il contrario ciò di cui la si accusa: una disciplina mentale e filosofica tutt’altro che desueta e chiusa al mondo in cui vive, anzi ci ricorda di guardare dentro noi stessi e all’universo con occhi sempre nuovi e stimoli positivi verso un futuro che non può che essere evolutivo se tiene conto dell’esperienza del passato, delle conoscenze del presente e degli obiettivi

ideali per un futuro migliore. E se tutto ciò sembra un’utopia oggi, può non certo esserlo domani...e questa è una pre...visione, una visione anticipatoria del futuro a cui tutto e tutti possono concorrere, perché rifiutare a priori?

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