Riflessioni sull’Astrologia Karmica
Un bambino nasce nel giorno e nell’ora in cui i raggi celesti si trovano in matematica armonia con il suo karma individuale. Il suo tema natale è un autentico ritratto del suo inalterabile passato e del suo probabile futuro. (Swami Sri Yukteswar, astrologo vedico e maestro di Paramahansa Yogananda)
L’affermazione riportata qui sopra, secondo me, è la migliore descrizione possibile dell’influenza planetaria sulla nascita di una persona e un caposaldo fondamentale dell’Astrologia, che è di per sé inevitabilmente karmica, perché connette le esperienze dell’Anima a una entità che non nasce per pura casualità ma, potremmo dire con un gioco di parole, per una precisa causalità. Non parlerò qui di cosa intendiamo per “karma” o altre argomentazioni spirituali o filosofiche, peraltro di indiscutibile e potente rilevanza, ma mi limiterò ad alcune osservazioni finalizzate a ridurre le possibili separazioni tra etichette, che a volte assumono proporzioni spropositate fino a formare dei veri e propri recinti. La distinzione più comune fra un tema natale, che chiameremo “generale” e quello “karmico”, dovrebbe essere fatta presente al potenziale richiedente. Il modo migliore iniziale di relazionarsi dovrebbe essere improntato alla presentazione dei due servizi, contemplando, attraverso il secondo (quello karmico), la possibilità di ricevere informazioni utili ad ascrivere la persona su un piano più vasto di quello della singola esistenza materiale.
Il tema natale è lo stesso, ma le informazioni che ricaviamo dai due metodi fondamentalmente non dovrebbero differire, se non per una questione di dimensione nella quale collocare l’uno o l’altro. Di certo, quello karmico può essere considerato con certezza più appartenente a uno spazio multidimensionale. Tuttavia, chissà forse un giorno non avremo più bisogno di etichette o scompartimenti, e soprattutto ci potranno essere minori confusioni o particolari suggestioni a condizionare le scelte del consulente e del consultante.
BREVE EXCURSUS Uno dei grandi fraintendimenti, secondo me, a cui è andata incontro l’astrologia karmica negli anni passati, è stato quello di essere basata principalmente sull’utilizzo dei Nodi lunari, complice anche la limitata letteratura sull’argomento. Qui bisogna ricordare che, prima dell’ottimo e illuminante lavoro di Martin Schulman sui Nodi lunari e gli altri fattori karmici del tema natale, ben poco materiale era disponibile sull’interpretazione degli stessi. Pensiamo che Martin Schulman è nato nel 1941 e che i suoi testi originali in inglese (che ho la fortuna di avere) sono stati scritti nella seconda metà degli anni ’70 e tradotti e pubblicati in Italia solo nel 1990, grazie al lavoro delle Edizioni Mediterranee, proseguito successivamente con i lavori di Donald H.Yott (della stessa scuola e periodo di Schulman) e di Irene Andrieu. In effetti, il primo libro sull’astrologia karmica, così definita, ad essere stampato in Italia, è stato quello della De Bizemont (uscito per Armenia nel 1984) che riprendeva gli studi della scuola di Schulman e Yott.
Così l’astrologia karmica era basata inevitabilmente sui testi disponibili che, per quanto comprensibili e ben fatti, hanno portato da una parte alcune generazioni di studiosi e praticanti ad aderire in blocco a convinzioni poco chiare e impersonali, dall’altra ad allontanarsene critici e ostili. Ora è vero che bisogna restituire ai Nodi la giusta importanza, per non arrivare a formulare un oroscopo karmico solo attraverso una singola categorica affermazione. Ad esempio, la posizione del nodo sud in settima casa, ci presenta la condizione di una persona proveniente da un passato di annullamento in una coppia e che in questa vita deve imparare a sviluppare la propria individualità. I nodi sono senz’altro importanti ma vanno riportati in un contesto dove è principalmente la Luna ad indicare il corredo che ci portiamo dalle vite passati e il Sole lo scopo primario per questa vita.
LE BASI SOSTANZIALI Il concetto che permea l’Astrologia Karmica è che ogni corpo celeste che si muove in moto apparentemente retrogrado ha a che fare con le varie incarnazioni del passato. Ma l’unica costante di questo passato con il presente è l’anima, che non vibra alla stessa stregua del nostro corpo mentale, emotivo e fisico. L’anima, infatti (come dice la filosofia indiana del Sankya), è assolutamente spirituale e quindi non è coinvolta direttamente nella nostra vita materiale: assiste alle nostre azioni e reazioni, ai nostri pensieri e alle nostre considerazioni senza prendervi parte. E’ lo spirito collettivo, l’Anima Mundi, e noi siamo una parte del Tutto a cui aspiriamo a ricongiungerci. La separazione che il nostro corpo mentale percepisce dagli altri esseri viventi, tuttavia, sembra cospirare contro questo desiderio, generando una catena di desideri che amplificano la separazione o la sensazione di appartenere a una “elite speciale” (l’ego). Ci perdiamo nel considerarci degni d’amore, per via di quel peccato originale (la separazione) che ci porta a limitare la libertà anche degli anima-li, sottoponendoli a un tour de force di adattamento finalizzato al desiderio di controllarli, per poter ricevere una carezza o sentirsi capaci di essere amati. Ecco dove “creiamo karma” principalmente: quando costruiamo catene per noi e per gli altri, quando cerchiamo di adattare la vita e reprimere la libertà altrui per i nostri presunti scopi materiali. Non parlo certo di chi avverte profondamente la comunione con gli altri esseri, che è fondamentalmente uno stato di libertà, anche e soprattutto dalla paura di non essere amati. L’ego è quindi il deterrente maggiore alla fusione nell’Anima, ma è anche il motore delle nostre reincarnazioni. Per questo, come dicono i buddhisti, per essere liberi bisogna cercare di andare oltre l’ego, che è anche quello che definisce persone, cose e situazioni. Una grande forma di libertà personale è, per questo motivo, quella dell’astenersi dal giudicare.
Eppure, proprio nell’interpretazione dell’astrologia karmica capita spesso di leggere o incontrare giudizi sull’evoluzione o l’involuzione altrui. Peccato che chi spesso assolva al ruolo di stimolatore della consapevolezza altrui, in qualche modo “si senta in dovere” di fornire un giudizio non richiesto, divenendo una sorta di “giustiziere karmico”.
Ecco perché quando voi riconoscete un “potere speciale” a qualche consulente, state di fatto creando nuovo karma per voi stessi e per lui. L’astrologo karmico, più di ogni altro, deve guardarsi da questi pericoli e ritenersi semplicemente un interprete, come un artista che canalizza una visione e l’arricchisce con la sua capacità tecnica, la sua esperienza.
Il lavoro può essere improntato alla ricerca di favorire la sua libertà e quella del consultante. Così, il tema natale interpretato in chiave karmica può rappresentare un modello fantastico di liberazione, una mappa da usare in chiave realizzatrice. Ci può sospingere verso una delle “possibili migliori incarnazioni di noi stessi”, perché in qualche modo ci avvicina al progetto che abbiamo abbracciato per questa nostra vita, prima di nascere. E’ chiaro che tutti i problemi nascono proprio dal mancato ricordo del nostro progetto, non certo dalla nostalgia di essere stata una principessa, o dal senso di colpa per essere stato uno spietato sterminatore di uomini.
PARADOSSI Sarebbe interessante scorporare l’oroscopo karmico dall’idea della reincarnazione. Per noi occidentali, duemila e più anni di latitanza dalla credenza nelle molteplici vite passate, hanno prodotto una sorta di “effetto recupero”, come chi non crede ai santi, ma li prega assiduamente solo quando si tratta di chiedere una grazia. Arriviamo così, erroneamente, a conferire al karma una sorta di probabile giustificazione, che spesso cela un atteggiamento di resistenza vera e propria, creata dalla mente, al non volere essere veramente liberi. Il problema è che il karma si perpetua proprio quando la libertà di vivere, decidere e scegliere non viene inserita nelle priorità. La paura della libertà porta ad aderire alle idee, alle credenze altrui, ad organizzazioni, gruppi e codici. Forse la paura della libertà personale non è altro che paura della solitudine, di essere una monade sperduta e scollegata dal resto, mentre invece è proprio nella libertà personale che possiamo dare il nostro contributo più rilevante all’evoluzione. Le energie delle persone libere vengono avvertite dalla maggioranza come disturbanti, scomode, se non pericolose e la creatività, che spesso è il mezzo per esprimerle deve essere ricollocata, finalizzata a qualcosa di pratico e quindi di fatto “ingabbiata”. A tale proposito, basta vedere la storia del rock attraverso due figure emblematiche come quelle di Jimi Hendrix e John Lennon, anche e soprattutto per la loro fine che li ha consegnati alla mitologia, ma li ha allontanati dalla portata della maggioranza della popolazione umana. Essere liberi e famosi non è così automatico come lo è per chi copia e incolla mettendo in bella mostra qualcosa non suo, consegnandolo alla gabbia dorata della popolarità. Anche in un settore come quello astrologico, che dovrebbe essere orientato alla liberazione, si tende spesso a creare delle gabbie che impediscono, di fatto, la comunicazione della libera espressione. Così le idee non si sviluppano, si introiettano e si portano avanti solo le teorie affermate in tempi più o meno remoti.
Il paradosso? E’ che proprio così, di fatto, si è intrappolati nel “karma”! L’oroscopo karmico dovrebbe essere quindi orientato al divenire personale, più che al passato, e al liberarsi dal desiderio di trovare riscontri del vecchio nel nuovo, perché, di fatto, questa condizione include la persistenza nei codici che regolano il karma e impedisce di immaginare un futuro libero da presunti o reali condizionamenti. Omraam Michael Aivanhov sulla questione della libertà ebbe a dire:
“La libertà è una questione interiore. Molte persone sono libere esteriormente, ma interiormente non lo sono, perché i pensieri e i sentimenti che le accompagnano tolgono loro la libertà. La libertà deve essere considerata come uno stato interiore prodotto dai pensieri e dai sentimenti. E’ certamente desiderabile essere liberi fisicamente, ma la libertà fisica non deve mai avere la precedenza sulla libertà interiore. Bisogna liberarsi interiormente da tutte le tendenze e istinti inferiori al fine di rendersi disponibili per compiere un lavoro per la collettività.
Ecco come ho compreso io il senso della vita e della libertà. La felicità e la gioia consistono nel liberarsi, non per sbarazzarsi di tutto, ma per liberarsi interiormente delle proprie debolezze, per potersi meglio impegnare ad aiutare gli altri”.
PRIORITA’ NELL’INTERPRETAZIONE: LA LUNA La Luna ci indica nel segno quello che abbiamo già sviluppato nella sensibilità, sul piano delle emozioni e che cosa facevamo principalmente, tutto ciò che ora ci rimane familiare. La casa dove si trova la Luna ci indicherà dove preferibilmente abbiamo sviluppato il modo di esprimerci. La Luna è il magazzino karmico per eccellenza, la nostra memoria inconscia, personale o collettiva e non è un caso che in India si dia più importanza alla posizione lunare che a quella solare. Una Luna positiva indica che tipo di famiglia ci occorre e dove ci aiuterà a riprendere il filo interrotto, mentre aspetti negativi indicano che è proprio grazie ai contrasti in famiglia che troveremo il modo di sviluppare qualcosa di nuovo, anche se con grande fatica. La Luna indica la sensazione di “procedere o indietreggiare” dal punto di vista emotivo, ecco perché rappresenta il settore dove siamo in condizioni di sicurezza (la comfort zone)
o di ansia nel cercare di raggiungere una qualsiasi forma di garanzia.
La Luna ha a che fare non con le nostre azioni, ma con le nostre istintive reazioni.
Una persona che prova fastidio di fronte a un odore, a un oggetto o a un alimento particolare, probabilmente nella sua memoria conserva dei ricordi non molto piacevoli al riguardo.
IL SOLE E L’ASCENDENTE Il Sole è il centro del nostro essere in questa vita. Il suo simbolo parla chiaro, è un punto al centro di un cerchio, che emana un fascio di luce e perciò corrisponde al momento della nostra nascita, in cui veniamo alla luce. Indica dove riusciremo probabilmente ad esprimere la nostra personalità ORA, su un piano materiale come strettamente è materiale la nostra attuale incarnazione e in quanto tale ci offre di fare qualcosa su questo piano. Il Sole ci può informare su quante possibilità abbiamo di liberarci dal riscontro negli altri o dai fatti pratici, ma per poter arrivare a ciò forse dovremo recitare un ruolo (il nostro segno) per poi essere capaci di trascenderlo, di andare oltre. L’Ascendente indica il mezzo che useremo principalmente per riconoscere e raggiungere, o meno, lo scopo del Sole. Se abbiamo un ascendente Capricorno e siamo nati Ariete, forse dovremo imparare dalla capacità di presentarci come poco piacevoli o di vivere in un ambiente “duro” per poter esprimere il dono di essere dei pionieri. La Parte di Fortuna, essendo un incrocio tra le tre energie principali (Sole, Luna e Ascendente) assume l’importanza di una sorta di “bacchetta da rabdomante” per capire dove si localizzano alcune nostre opportunità. La Parte di Fortuna (vedi sotto) è il nostro “asso nella manica” per poter equilibrare la ricerca di vivere il nostro scopo principale con quello che percepiamo del nostro passato, liberi dai condizionamenti sociali, familiari, di clan o quanto altro.
ECCOCI AL NODO! I nodi lunari ci possono informare sul percorso da svolgere. Come un navigatore, ci daranno informazioni su come sarà il nostro viaggio terrestre alla ricerca del nostro scopo, quali saranno i probabili ostacoli e le fallaci scorciatoie, i luoghi più rilevanti che attraverseremo e i panorami che tenderemo ad incontrare. I nodi indicano gli incontri favorevoli o meno (con persone, eventi o situazioni) alla nostra evoluzione: quello sud, come saremo aiutati dagli altri a ritrovare e ricontattare situazioni già appartenenti alle nostre vite passate, quello nord quegli incontri che ci aiuteranno ad andare oltre la soglia del conosciuto, che ci faranno provare il brivido del “qui ed ora”. E’ chiaro che conteranno molto gli aspetti planetari, soprattutto quelli di uno o più pianeti in congiunzione (e relativa opposizione all’altro nodo). Il nodo lunare sud e i pianeti ad esso congiunti potrebbero essere allora le mancate comprensioni, gli errori sul nostro cammino, un ruolo spesso attribuito ai pianeti retrogradi. Qual è il settore dove ci sono più condizionamenti? Quello dove si trova il nodo sud, perché è lì che sbatteremo la testa contro un muro, cercando di uscire fuori dai nostri limiti che poi non sono altro che le strade già tracciate che abbiamo sempre battuto.
La vocetta saturnina (a cui gli antichi attribuivano le qualità del nodo sud) di non uscire dal conosciuto, dall’esperienza, dalla strada vecchia, trova quindi la sua “audience ideale” nel nodo sud. Il nodo nord (che gli antichi attribuivano a Giove) invece è l’invito a superare i risentimenti, le paure, gli steccati. E’ la voce che ci invita a girare il mondo (interiormente o esteriormente), il viaggio in solitaria verso nuovi lidi e una maggiore conoscenza.
ALTRI FATTORI DI RILIEVO Chi ha il nodo all’Ascendente o al Medio Cielo, prima o poi (ma in maniera molto rilevante dai 36 anni) avrà a che fare con le discipline che si occupano di karma o reincarnazione e potrà facilmente incontrare persone che trattano approfonditamente questi argomenti o che hanno avuto importanti esperienze in questi campi. Il nodo nord congiunto al mio Ascendente, ad esempio, oltre alla passione per tutto ciò che riguarda karma e vite passate, ha favorito molti incontri rivelatori in questo senso. La dodicesima casa è il settore dove, secondo me, ci sono i desideri formulati alla fine della nostra ultima vita. In qualche modo mi sono trovato in perfetta sintonia con Brian Weiss, allorché ebbi modo di chiedergli se avesse avuto particolari riscontri tra regressioni e astrologia karmica (vedi in basso). Personalmente considero interessanti anche le teorie sul Punto di Età di Bruno Huber, che in astrologia karmica possono essere applicate all’inverso nel tema natale, partendo quindi dall’Ascendente verso la dodicesima casa. Questi passaggi possono rivelarsi importanti per la nostra comprensione, anche e soprattutto per la reincarnazione e la multidimensionalità, quindi non su un piano materiale, a meno che non favoriscano la produzione di eventi concreti dalla forte connotazione karmica. A tale proposito, non posso che ringraziare la compianta Luisa De Giuli, che ho avuto l’onore di frequentare e che di questa tecnica aveva sviluppato un sistema particolarmente significativo. Un possibile supporto a queste due considerazioni è il fatto che nei primi sei anni di età si conservano forti ricordi delle vite passate, allorché il Punto di Età si viene a trovare proprio nella casa d’Acqua dodicesima (quella legata alla multidimensionalità, all’assenza di confini e separazioni), prima di entrare nella sociale e mentale undicesima casa, il cui elemento è l’Aria.
Saturno viene spesso identificato come “il signore del karma” in quanto il segno e la casa che lo ospitano nel tema natale indicano spesso le qualità e il settore nei quali avvertiamo ostacoli e limiti. Penso che questa interpretazione vada amplificata, riconoscendo la presenza di Saturno come la verifica materiale della presenza di ostacoli e limiti che possono indubbiamente essere ascritti al karma, ma che sicuramente tenderanno ad essere maggiormente avvertibili allorché non si riesca ad agire significativamente nella realtà materiale per potersi affrancare da questo karma. Secondo me, la posizione di Saturno indica soprattutto le paure (di non farcela, di farsi sovrastare, di non poter controllare) e la tendenza ad essere fatalisti verso il karma, riconoscendogli di fatto un potere bloccante e punitivo.
Poi in seconda battuta, ci si potrà occupare dei pianeti retrogradi, della Lilith, di Chirone, dei quinconce, dei segni intercettati e quanto altro. Il tutto, ovviamente, dopo avere tratto le preziose informazioni che si possono ricavare dall’interpretazione degli altri pianeti, con ovvia primaria attenzione verso quelli congiunti ai quattro angoli del tema.
IL DIVENIRE DELL’OROSCOPO KARMICO Un’altra cosa molto importante, mai troppo considerata, sono i transiti e gli aspetti ricorrenti dei nodi. Pur non esistendo grande materiale scritto al riguardo, per mia diretta e lunga esperienza, posso testimoniare quanto importanti siano i transiti dei pianeti ai nodi e dei nodi ai pianeti e ai punti sensitivi, con un’enfasi maggiore nel caso di relazioni già presenti nel tema natale. Un’interpretazione del tema karmico, ovviamente, non può non prescindere dalla valenza del pianeta coinvolto in seguito alla sua posizione natale nei segni, nelle case e negli aspetti che stabilisce, ma occorrerà naturalmente anche tenere conto dei cicli e dell’età della persona in esame. Il consultante ha bisogno di ricevere informazioni dal “consulente karmico” sulle opportunità che ha per precedere più spedito nell’identificazione del suo scopo di vita e sulle strade più idonee in quel momento a conoscere di più su stesso per come è oggi, e non per come era ieri. L’Astrologia è scienza del simbolo, dello spazio, del tempo e dell’associazione. Il tentativo dell’astrologo consapevole è quello di individuare delle forme che aiutino, chi si rivolge a lui, ad avere una comprensione maggiore dei mezzi, delle possibilità e delle opportunità che ha di mettere in pratica la sua libertà di azione nel raggiungere il suo scopo, non quello di essere una guida, o ancora meno appropriatamente, un intermediario della giustizia divina. I mezzi, le possibilità e le opportunità sono iscritte nel tema natale, il destino non appartiene alla conoscenza astrologica. Indovinare come si svolgeranno le situazioni più importanti della vita di una persona non è un atto di certificazione di capacità dell’astrologo, caso mai lo è della prevedibilità dell’esaminato, incapace di uscire fuori dalle paure personalizzate e derivate dai condizionamenti, dal velo di Maya o, più propriamente, dai binari del karma della limitazione.
E voi credete nel karma? Arrivederci…
“Prima di conoscere la teoria della reincarnazione, ero solito biasimare la mia famiglia, la società, mia moglie... Ora so con chiarezza che non devo biasimare nessun altro che me stesso. Adesso sono libero, nessun altro è responsabile”. (Henry Miller, scrittore)
BRIAN WEISS (stralci dall’intervista per Sirio pubblicata sul numero di agosto 2013)
A cosa serve ricordare il passato, ricostruire le nostre vite precedenti? Le vite che ricordiamo sono quelle importanti per questa incarnazione. Catherine, la mia prima paziente, ha ricordato solo 12 vite anche se ne ha avute molte di più. Quelle che le sono tornate alla memoria contenevano le lezioni che doveva imparare in questa vita. Ricordiamo le vite che sono importanti ma non sono in sequenza perché nell’aldilà non c’è tempo. Alcuni studiosi dicono che le vite avvengono in modo parallelo. A mio parere sono nel passato, nel presente e nel futuro ma la cosa più importante è il presente. Vivere il presente è l’unica cosa importante. Se bevi una tazza di tè e pensi a cosa accadrà oppure a ciò che è accaduto, hai bevuto una tazza di tè ma non sai che l’hai bevuta. Ti sei perso tutto. L’adesso è l’unico momento in cui possiamo godere della felicità.
Dalla sua esperienza, è possibile fare confronti tra le informazioni ricavate dal lavoro fatto con i pazienti e quelle fornite dall’astrologia karmica? Non sono un astrologo, ho poca conoscenza in materia. Quindi, non saprei come confrontare queste informazioni. L’unica cosa che posso dire che è ho avuto un paziente che è stato adottato e si è ricordato di eventi della sua infanzia e di vite precedenti in cui era stato adottato. Anche i genitori adottivi di questo paziente erano stati adottati e quindi vediamo che, in un certo senso, il tema astrale dell’adottato e quello degli adottanti in realtà sono connessi e questo dimostra lo stesso concetto e cioè che le nostre vite sono collegate. Anche le vite passate... Ripeto, non sono un astrologo, però ho visto che degli aspetti presenti nella dodicesima e nella prima casa sono spesso indicatori di vite passate, di problematiche emerse nelle vite precedenti.
COME CALCOLARE LA PARTE DI FORTUNA Per nascite diurne: Si aggiunge la posizione della longitudine della Luna a quella dell’Ascendente, dal totale poi si sottrae la longitudine del Sole. Per nascite notturne: Si sottrae la longitudine lunare a quella dell’Ascendente sommata a quella solare. Se il totale della longitudine lunare e dell’Ascendente non permette la sottrazione della longitudine del Sole, aggiungeremo 360° ai primi due.Se la somma fosse superiore a 360°, detrarremo 360° per avere il grado desiderato.
Esempio per nascite diurne:
La Luna si trova a 20° Leone, l’Ascendente a 0° Gemelli, il Sole a 10° Vergine.140° (20° Leone) + 60° (0° Gemelli) = 200° - 160° (10° Vergine) = 40° che corrispondono a 10° del Toro. La Parte di Fortuna si trova quindi a 10° del segno del Toro. Esempio per nascite notturne:
L’Ascendente si trova a 29° Vergine, il Sole a 13° Bilancia, la Luna a 16° Sagittario.179°
(29° Vergine) + 193 (13° Bilancia) = 372° – 256° (16° Sagittario) = 116° che corrispondono a 26° del segno del Cancro.
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