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ALCUNE OPINIONI SULL'ASTROLOGIA

(tratte dal libro “Trattato pratico di Astrologia” di Andrè Barbault)


ARISTOTELE: “Questo mondo è necessariamente collegato ai movimenti del mondo superiore. Qualunque potenza, nel nostro mondo, è governata da questi movimenti” (Trattato del Cielo).


SAN GEROLAMO: “Taccio nei riguardi dei filosofi, degli astronomi e degli astrologi, la scienza dei quali, molto utile agli uomini, si afferma attraverso il dogma, si esplica col metodo, si giustifica con l'esperienza” (Prefazione, all'inizio della Bibbia di San Gerolamo).


SAN TOMMASO D'AQUINO: “I corpi celesti sono la causa di ciò che avviene in questo mondo sublunare; agiscono indirettamente sulle azioni umane ma non tutti gli effetti che producono sono inevitabili” (Somma, quest. XV, art.5, vol. III, pag. 2-29).


DANTE: “Lo cielo i vostri movimenti inizia;/non dico tutti, ma posto ch'io 'l dica,/lume v'è dato a bene e a malizia/e libero voler; che, se fatica,/nelle prime battaglie col ciel dura,/poi vince tutto, se ben si nutrica” (Purgatorio, Canto XVI, 73).


TYCHO BRAHÉ: “L'uomo racchiude in sé un'influenza ben più grande di quella degli astri; se vive secondo giustizia supererà le influenze, ma se segue le proprie cieche inclinazioni e se si abbassa al rango dei bruti e degli animali, vivendo come questi, allora il re della natura non comanderà più, ma sarà quest'ultima a comandarlo”.


KEPLERO: “Venti anni di studi pratici hanno convinto il mio spirito ribelle sulla realtà dell'astrologia”.


GOETHE: “Venni al mondo a Francoforte sul Meno il 28 agosto 1749, al dodicesimo tocco di mezzogiorno. La costellazione era propizia, il Sole si trovava nel segno della Vergine; Giove e Venere erano in buon aspetto col Sole; Mercurio non era sfavorevole, Saturno e Marte neutri; solamente la Luna, piena, quel giorno, esercitava la propria forza di riverbero, tanto più potente giacché la sua ora planetaria era iniziata. Si oppose dunque alla mia nascita fino a che quest'ora non fu trascorsa. Questi buoni aspetti, molto apprezzati in seguito dagli astrologi, rappresenteranno senza dubbio il motivo per il quale sono rimasto in vita. Infatti, per l'inettitudine dell'ostetrica, pensarono che fossi morto venendo al mondo e fu solo dopo numerosi sforzi che vidi la luce” (Poesia e Verità, Cap. I).



BALZAC: “L'Astrologia è una scienza immensa che ha regnato sulle più grandi intelligenze”.


ROMAIN ROLLAND: “Ho maturato a lungo la convinzione che tutte le leggi evolutive particolari dei popoli, delle nazioni, delle classi, e le loro lotte, siano subordinate a più vaste leggi cosmiche che regolano l’evoluzione generale dell'umanità”.


C. G. JUNG: “Se le persone, l'istruzione delle quali lascia a desiderare, hanno creduto fino ad oggi di poter prendere in giro l'astrologia, considerandola come una pseudo-scienza liquidata da molto tempo, questa astrologia, che rimonta dal profondo dell'anima popolare, si presenta oggi, di nuovo, alle porte delle nostre Università che aveva lasciato tre secoli or sono” (Seeler, probleme der Gegenwart, pag.241).


EMMANUEL MOUNIER: “E’ un fatto notevole che la scienza di Keplero e la fede di San Tommaso non abbiano ritenuto un dovere di respingere, in via di principio, le affermazioni dell'astrologia. Essi credevano nell'influsso degli astri, e alcuni scienziati cominciano oggi a comporre tavole statistiche al fine di vedere se daranno luogo a correlazioni psico-cosmiche.

E’ l'unico modo scientifico di affrontare il problema. La solidarietà ubiquitaria dell'universo lascerebbe piuttosto supporre che i risultati saranno positivi e che permetteranno, come già per la chirologia, per la grafologia e per la fisiognomia, di estirpare dall'astrologia le chiacchiere dei ciarlatani (...). Se ci rivolgiamo alle antiche classificazioni astrologiche dei caratteri non possiamo fare a meno di meravigliarci per la loro concordanza approssimativa con più di un risultato della morfologia e della fisiognomia contemporanee ( ...). Le prime sintesi abbozzate dalla tipologia astrologica sono comunque più vicine alla vera caratterologia che non la psicologia delle categorie. Quella psicologia che, nel secolo scorso, ha ingombrato la conoscenza concreta dell'uomo coi suoi sistemi di facoltà mitiche...” (Traité du Caractère, pag. 124-126).


GABRIEL MARCEL: “Aggiungo volentieri, nonostante il rischio di uno scandalo, che l'astrologia - qualunque cosa si debba pensare, in ultima analisi, dei metodi e dei risultati ai quali ha dato luogo - presenta questo principale interesse, di attirare l'attenzione sull'idea di una figura, di una configurazione, del destino individuale” (Du refus à l'lnvocation, pag.125).

Anche se in questo campo non ho un'esperienza personale, mi sono stati riferiti troppi fatti precisi e concordanti per non essere persuaso che nell'astrologia non vi sia un fondo di verità. Mi rifiuto categoricamente di credere che tutto ciò sia ciarlataneria. Senza dubbio, nulla vi è di fatale. Secondo la frase latina, gli astri inclinano, non determinano” (Nouvelles littéraires del 6 luglio 1950).


REV. PADRE RIQUET: “Sono come San Tommaso.” “Per rispondere a questa domanda, bisognerebbe innanzi tutto precisare cosa intendiamo per astrologia. Se pretendiamo di leggere negli astri tutto ciò che dovrà avvenire, come se tutto, quaggiù, fosse interamente determinato dall'azione astrale e la libertà dell'uomo nulla potesse modificare, allora tale pretesa contraddice la concezione cristiana del libero arbitrio umano. Ma si può anche

ammettere, come hanno fatto molti illustri dottori della Chiesa, ad esempio San Tommaso d'Aquino, che gli astri esercitino una certa influenza sul temperamento, sulla costituzione e, pertanto, sul comportamento degli uomini. Da qui, la possibilità di prevedere le tendenze che essi manifesteranno con molta probabilità, anche se non infallibilmente. Pensiamo infatti che l'uomo possa dominare, orientare e variare le tendenze che sono la risultante di tutti gli influssi cosmici o astrali che si esercitano sul suo organismo. Ma, detto questo, conviene essere prudenti sul valore dei pronostici che si ha la pretesa di trarre da una scienza così congetturale delle influenze astrali sul comportamento umano. Sarebbe imprudente chi se ne fidasse alla cieca” (Elle, n.11 dell'11 agosto 1952).


JULIEN GREEN: “E’ un soggetto assai vasto che m'interessa e mi attira. Goethe, all'inizio di Poesia e Verità, ha annotato la congiunzione degli astri al momento della sua nascita.

Egli credeva fermamente nell’astrologia. Da parte mia, sarei tentato di crederci”

(Nouvelles Littéraires del 6 luglio 1950).


ANDRÉ BRETON: “L'astrologia, secondo me, è una grande signora, molto bella e venuta così da lontano che non posso fare a meno di sottrarmi al suo fascino. Nel mondo puramente fisico non ne vedo altre che abbiano ornamenti tali da rivalizzare coi suoi.

Inoltre mi sembra che detenga uno fra i maggiori segreti del mondo. E’ un peccato che oggi - almeno per il volgo - si trovi al suo posto una prostituta” (Astrologie moderne, n.12, ottobre 1954).

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